OMBRA.
Ombra come dolce identità sospesa resta puntellata tra il bianco e il nero
E gratta via con le unghie scheggiate lenti momenti di riconoscimento a pelle.
Ombra della mia città, di volti e persone, di luoghi familiari a me ora sconosciuti,
resta sfumata a divertirsi sui colori, li cancella e li rivela, li racconta come altro,
come diversa identità che non vuole spiegarsi ma soltanto sfuggire a me,
agli altri, all’ossessione del definire.
Ombra come acida dolcezza che punge la ricerca di forma di una mente testarda
che ferisce se stessa.
Ombra come segnale sospeso delle identità nascoste e trascurate,
come chiusura aperta che inviti negando di accogliere,
che accolga negando di attrarre.
Ombra come dolce identità sospesa che si scopre ignara osservatrice
di tutto ciò che i colori respingono fuori da sé.
© Anna de Romita 2011